L’emendamento chiave (ribattezzato ‘salva associazioni o salva vescovi’) che è passato alla Camera -proposto da Scelta Civica e Pd e con l’opposizione strenua ma purtroppo senza successo di Sel e Movimento 5 Stelle (ecco il bacio-protesta in aula) – svuota del tutto il senso stesso dell’estensione legislativa e di questa tanto attesa “conquista costituzionale”, creando anzi un grave precedente che si ripercuoterà su tutto l’assetto della legislazione italiana. Quello che è avvenuto, in un Paese che secondo i rapporti di Amnesty International, Ilga-Europe (vedi la rainbow map Ilga 2013 nella quale l’Italia in termini di diritti umani si posiziona tra la Bulgaria e la Bosnia) e le principali organizzazioni internazionali occupa gli ultimi posti in Europa per la salvaguardia e il rispetto dei diritti umani, è estremamente grave. L’omofobia la lesbofobia e la transfobia in italia (qui una bella infografica sulla situazione attuale) sono un problema che mette a repentaglio la vita di milioni di persone e oggi il Parlamento, e il Pd in particolare, ha scelto di stare dalla parte di chi odia e discrimina, preservandone il diritto a istigare alla violenza, e ci ha consegnato senza pudore nelle mani di fanatici religiosi, organizzazioni neonaziste, leghisti, e di qualunque altro gruppo organizzato faccia dell’odio il centro delle proprie attività, ignorando secoli di derisioni, persecuzioni, omicidi, aggressioni.Spacciato mediaticamente come un passo avanti in un percorso di civiltà, questo avvenimento ci conferma invece che l’Italia è sempre più soltanto un paese da cui fuggire, se si desidera, com’è giusto, vivere in un contesto autenticamente civile, dove il rispetto delle persone non sia un opzione che chi governa baratta e svende per tornaconti, ottusità, deferenze corrotte. Noi però non ci arrendiamo e continuiamo la nostra opera di informazione e sensibilizzazione, e invitiamo tutti e tutte alla mobilitazione: non vi regaleremo la nostra pelle senza lottare.
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