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IL PAESE DEL MINIMO

comunicato di Azione Gay e Lesbica Firenze
Nel paese del minimo siamo a sotto zero.
L’Italia si è rivelata ancora una volta il paese del minimo:
minimo rispetto per gay, lesbiche e trans
minime garanzie sociali per ogni donna e ogni uomo
minima memoria storica
minima difesa della laicità delle istituzioni
In questo paese del minimo un provvedimento legislativo, definito dai mass-media “anti-omofobia”, un provvedimento discutibile, svuotato di contenuto, ambiguo, era stato comunque proposto come simbolo di una qualche forma di impegno della politica di palazzo contro la violenza fisica e psicologica sperimentata da lesbiche e gay. Le persone trans, per la loro visibilità sociale forse perturbante per tanti e tante – o forse perché le tante straniere tra loro devono continuare ad essere criminalizzate sulle strade e rinchiuse nei CIE – erano già state escluse dai benefici minimi di questa legge che comunque non era mai stata la realizzazione di un progetto o di un desiderio di Azione Gay e Lesbica.
Ovviamente averla proposta, averla contrattata con le destre (fino a Casa Pound) ha prodotto un ulteriore spostamento a destra, un ulteriore passo contro la libertà, l’autodeterminazione e la possibilità di “sopravvivere” per lesbiche, gay e trans.
E ci indignano ancora, ma purtroppo non ci meravigliano, le motivazioni con cui è stato definito incostituzionale il provvedimento.
“La disposizione” – si legge nella questione pregiudiziale a prima firma di Michele Vietti approvata dall’Aula – viola il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione con riferimento al canone della ragionevolezza in quanto l’inserimento tra le circostanze aggravanti comuni previste dall’articolo 61 del codice penale della circostanza di aver commesso il fatto per finalità inerenti all’orientamento sessuale ricomprende qualunque orientamento ivi compreso incesto, pedofilia, zoofilia, sadismo, necrofilia, masochismo ecc.ecc….”

In questo paese del minimo le destre clericali, neofasciste e omofobe ci rigettano ancora una volta in faccia il loro odio politico, ci urlano che per loro il rapporto fra due donne lesbiche o due uomini gay è uguale al rapporto con un coccodrillo o con un cadavere, che una sessualità libera e consapevole fra due persone adulte e consenzienti se non rientra nei canoni della tradizione italico cattolica patriarcale è equivalente a uno stupro o a un abuso, ci ripetono che non dovremmo esistere, per lo meno non dovremmo essere né libere/liberi/liber* né felici.
E invece, anche in questo paese del minimo, noi esistiamo e continuiamo testardamente, a partire dalla nostra esperienza di stranieri/e/* in “patria”, ad immaginare e a cercare di costruire una società inclusiva e rispettosa, che si opponga ad ogni forma di violenza, razzismo, sessismo e persecuzione.
Continueremo a farlo nonostante Vietti, nonostante la Binetti e tutta l’Opus Dei che attraverso di lei chiude questo paese del minimo nella sua camicia di forza, nonostante un centro-sinistra imbelle, muto o opportunista, nonostante una destra che si spaccia per postmoderna ma che, molto radizionalmente, continua ad oporre violenza ai nostri percorsi di liberazione individuali e collettivi, nonostante il delirio di alcuni/e autonominati/e rappresentanti del movimento glbt che cercano di venire a patti con questa destra bugiarda, magari sulla pelle degli ultimi e delle ultime, ivi compresi gay immigrati, lesbiche straniere, trans terzomondiali.
Continueremo a farlo, a non lasciarci ridurre al ruolo di vittime, a costruire la nostra autodeterminazione.
Il minimo è ripetere la verità, il minimo è ricordare.
Azione Gay e Lesbica

Via Pisana 32/34r CAP 50143 Firenze

Telefono e Fax 055 220 250